Lui si definisce “un ragazzo del Corvetto”, ovvero un milanese di periferia, ma la sua determinazione e passione per l’innovazione declinata nella comunicazione politica lo ha condotto al centro dell’attenzione pubblica e lo ha reso uno dei protagonisti della storia del nostro Paese. Stiamo parlando di Antonio Palmieri, politico per 30 anni (di cui 22 parlamentare, in ‘Commissione Cultura’) e ancora in prima linea per aiutare la cittadinanza a traghettare nel digitale senza falsi timori. Ospite di don Roberto Ponti a “Testa e Cuore”, Antonio si racconta con l’entusiasmo di chi ha capito che “fare politica” non significa alimentare l’opposizione, bensì agevolare la convergenza delle menti e dei cuori per affrontare nel migliore dei modi i problemi globali. Forte della sua profonda esperienza comunicativa ha costituito da circa un anno la Fondazione non profit “Pensiero Solido” (https://fondazionepensierosolido.it/), una voce nel coro della “transizione digitale” che favorisce l’accessibilità di tutti alle nuove tecnologie: quando le si conosce e le si usa nel migliore dei modi possono essere di vero aiuto, sia nel quotidiano sia in prospettiva di un cambiamento positivo dell’intera società in ottica solidale, così come possono essere fonte di numerosi interrogativi di senso che attendono risposte di “buon senso”.
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