Cosa c’entra un prete con l’intelligenza artificiale? Come può la fede entrare in gioco in questo contesto? Ce lo spiega Don Andrea Ciucci, sacerdote ambrosiano impegnato a Roma come docente e come coordinatore in Vaticano della Pontificia accademia per la vita, ospite di don Roberto Ponti a “Testa e Cuore”. Esperto di nuove tecnologie a servizio della vita quotidiana, don Andrea è costantemente in dialogo con ingegneri, scienziati, medici, biologi, perché il cristianesimo è incontro e condivisione della realtà, che va compresa e ben capita per essere vissuta con responsabilità. Il mondo dell’intelligenza artificiale, che organizza le nostre giornate e trasforma l’esistenza di tutti, più o meno consapevolmente, ormai ci impone una riflessione importante (anche in ambito di fede) circa la capacità di saper custodire il bene che deriva dal suo uso unitamente alla vita stessa delle persone. Su questi argomenti don Andrea ha scritto un libro dal titolo “Scusi, ma perché lei è qui? Storie di intelligenze umane e artificiali” (Terre di Mezzo Editore), ma già in questa intervista ci aiuta a capire il concetto fondamentale che le tecnologie non sono mai neutre, bensì si possono “indirizzare” nell’esercizio e nel rispetto della propria libertà.
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