“Dare una possibilità a chi una possibilità non ce l’ha più”. Già in questa affermazione di Claudio Dagheti, direttore della Caritas di Crema, si potrebbe riassumere molto della missione della Chiesa locale a favore degli “ultimi”, che non sono solo coloro che non hanno sicurezze economiche o non possiedono una dimora fissa, ma anche chi desidera riconquistare la propria dignità persa a causa di un licenziamento o di uno sfratto. Nella casa di accoglienza “Giovanni Paolo II”, la prima ad essere stata realizzata sul territorio diocesano, si alternano speranze e disperazioni che puntualmente vengono soccorse da differenti servizi essenziali: dormitorio, mensa, centro diurno, centri di ascolto, ristorante sociale e, non da ultimo, appartamenti di Housing sociale offerti come opportunità per traghettare verso la propria autonomia. Quali prospettive per il futuro? Per la Diocesi di Crema il tema dell’abitare è dominante e la Caritas desidera dare una risposta sempre più concreta ad ogni persona che si trova nel bisogno di una casa favorendo lo sviluppo di affitti “etici”, frutto della collaborazione fattiva con le parrocchie, con Circolo Acli Crema APS e, nei limiti del possibile, con gli enti pubblici locali.
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